Villasimius, storia e tradizione col mare sullo sfondo

Villasimius, Timi Ama

Uno tratti più belli della costa meridionale sarda è quello che abbraccia la località di Villasimius, una delle destinazioni più amate dai sardi e più visitate da turisti e viaggiatori. Lo spettacolo comincia lungo il percorso di avvicinamento: guidando tra i tornanti che si snodano lungo la strada provinciale 17, il profilo della costa dall'alto diventa uno spettacolo di colori. Le acque limpidissime degradano verso tonalità più scure come in un dipinto, e tutto intorno verdeggia una macchia mediterranea selvaggia ed esplosiva. E mentre respirate a pieni polmoni l'aria iodata e salubre di questa zona, chissà, magari vi tornerà alla mente il nostro breve racconto.
 

Una Fortezza Vecchia del 1300 divenuta un museo dell'archeologia; uno stagno che si tinge di rosa come il manto dei suoi soliti abitatori, i fenicotteri (stagno di Nottieri); una torre di granito che guarda a levante (Torre di Porto Giunco); e due piccole isole che per l'enorme ricchezza naturalistica hanno fatto di questa un'area marina protetta (Isola dei Cavoli e Serpentara). Una Cava che per cent'anni, fino alla metà del secolo scorso, veniva impiegata per l'estrazione del granito (Cava Usai). Villasimius e i suoi dintorni offrono esperienze visive e sensoriali che vanno oltre l'incanto del suo mare, che pur resta l'elemento più impattante.


Dalla grande spiaggia di Simius, poco distante dal centro abitato di Villasimius, è d'obbligo andare a scoprire le bellezze naturali del Timi Ama, un arenile di granelli di sabbia candida e finissima bagnato da una mezzaluna di mare limpidissimo. Proprio per le sue tinte caraibiche, e la suggestione di uno stagno che la circonda alle spalle, la spiaggia del Timi Ama ha fatto da ambientazione a spot pubblicitari e film di numerosi registi e fotografi. Il tratto costiero che volge lo sguardo alle isole di Serpentara e dei Cavoli, lungo il promontorio di Capo Carbonara, è letteralmente lucente: è merito dei cristalli di quarzo che adornano il litorale, come nelle calette di Capo Boi e Campu Longu. E in tutta quest'area, dichiarata riserva marina protetta, i fondali sono tropicali e ci si incontrano specie coloratissime insieme a tonni, ricciole e barracuda.
 

E poi le tradizioni, come la sagra della Madonna del Naufrago che muove la "processione sommersa" ogni terza domenica di luglio. L'evento è spettacolare e suggestivo: nei fondali dell'Isola dei Cavoli, a pochi metri di profondità, veglia la statua della Madonna con Bambino realizzata dall'artista e scultore sardo Pinuccio Sciola. Il rituale consiste nella sua incoronazione, a cui si può presenziare immergendosi con le bombole o semplicemente nuotando a pelo d'acqua con pinne e maschera. La sagra di Santa Maria, invece, è a settembre ed è più simile a un carnevale in musica, mentre alla festa di San Raffaele, sul finire di ottobre, si canta e si balla con lo sguardo al cielo illuminato dai fuochi d'artificio.
 

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