Orosei in cinque spiagge

C'è qualcosa di molto speciale nella zona di Orosei. Forse l'aria profumata di bacche di ginepro che si mescola alla brezza che viene dal mare. Il mare delle Baronie, com'è chiamata questa regione, bagna 20 chilometri di costa, di anfratti intervallati da strapiombi pittoreschi sul Golfo. Il Golfo di Orosei, appunto, che riempie di acque limpide una mezzaluna di terra adagiata nella Valle del fiume Cedrino, nella Sardegna centro-orientale.
 

Orosei vista


A cominciare dai granelli finissimi di Sa Curcurica, a ridosso di una pineta con area picnic e tavoli in pietra, e perfino un maneggio per chi voglia avventurarsi a cavallo nelle spiagge prospicienti. Proseguendo si incontra l'Oasi di Bidderosa, costituita da cinque meravigliose calette protette da un bosco di ginepri ed eucalipti e rocce rosse e basalto decorate da pini e gigli selvatici. Per proteggerne la bellezza, solo piccoli gruppi possono accedere all'Oasi ogni giorno, contattando anticipatamente il Comune.

Orosei è un nome di cui non si conosce l'origine: gli scrittori romani lo attribuiscono a un'antica tribù nuragica che popolava questa regione della Sardegna e la Corsica, s'Aesaronenses (gli Esaronensi). Ma il bello è che nessuno lo sa con certezza e la fantasia può viaggiare libera. Così oggi, Orosei, fa pensare anzitutto alla sabbia dorata delle sue spiagge.


Golfo di Orosei


La spiaggia di Osalla, invece, è tra le mete preferite degli abitanti del luogo, ed è un bellissimo arenile di 4 km a ridosso di una pineta che offre riparo dalla calura estiva e una location suggestiva per delle banchettate in ogni stagione. A sud dell'arenile, di fronte al porto, comincia un sentiero che porta all'omonima Cala, impreziosita da uno stagno attraversato da ponticelli pedonali in legno. Più vicina al centro abitato, a soli 3 km, vi è infine il litorale più esteso di tutta la costa orientale sarda, la Marina di Orosei, particolarmente cara ai collezionisti di conchiglie.

Ma le spiagge non esauriscono il fascino di questo paese su cui vegliano, costanti, le donnole e le volpi del Monte Tuttavista. Lo sanno bene gli oroseini, che quando è ora delle passeggiate non resta che scegliere: tra diciassette chiese, una torre pisana, le costellazioni nuragiche di Rampinu e Sa Linnarta e Sa Prejone Vetza, come si chiama dalle nostre parti la vecchia prigione.

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